1. La Felicità è misurabile.

Gli Psicologi del Movimento della “Psicologia della Felicità” considerano la felicità che prova una persona nel corso della sua esperienza di vita come l’esito di un processo che avviene nel passaggio tra stati successivi identificati come “stati di benessere”.
Essi quindi definiscono la “Felicità” come una variabile misurabile e quantificabile attraverso la valutazione della differenza tra tali stati.
Molti altri Studiosi si sono dedicati a valutare lo stato di “benessere” dell’individuo, precisando le molte accezioni che questo termine può assumere, mediante l’utilizzo di validi ed articolati metodi di indagine.
Grazie a loro siamo oggi in grado di descrivere in maniera sufficientemente precisa quale sia lo stato di benessere di una persona in un determinato momento.
Gli Psicologi del Movimento affermano però che la felicità dell’individuo è misurabile solo nella variazione del suo stato attuale ad uno di differente benessere.

2. L’origine della “Felicità”.

La Felicità quindi nasce da un processo dinamico soggettivo che coinvolge l’individuo in diversi momenti: quello in cui si valuta la situazione precedente, quello in cui si valuta la situazione attuale.

3. La definizione di “Felicità”.

Gli Psicologi del Movimento definiscono “Felicità” la differenza tra il dato di benessere misurato nel momento attuale e quello misurato nel momento precedente.
Essa risulta pertanto una variabile quantitativa, esprimibile in maniera numerica, che trascende il significato semantico dato usualmente al termine “felicità”.

4. “Felicità” e “Sensazione di felicità”.

Gli Psicologi del Movimento affermano che entrambe le variabili “Felicità” e “Sensazione di Felicità” sono connesse alla valutazione di una differenza, ma:

- la “Felicità” è connessa alla differenza tra la valutazione della situazione precedente fatta nel momento precedente e la valutazione della situazione attuale fatta al momento attuale (un processo);

- la “Sensazione di felicità” è connessa alla differenza tra la valutazione della situazione precedente fatta al momento attuale e la valutazione della situazione attuale fatta al momento attuale (quindi uno stato).

In questo documento col termine di “Felicità” si intende sempre la prima definizione.

5. Misurare la Felicità.

La Felicità è quindi un costrutto misurabile raccogliendo dati in momenti diversi, e che può assumere valori positivi, negativi o nulli.
La misura della “felicità” è l’elemento metrico centrale per permettere alla psicologia scientifica di integrare definitivamente lo studio dei fenomeni psichici del disagio con quello dei fenomeni psichici dell’agio.

6. Il Fattore H (H come Happiness) nell’individuo.

Le ricerche dimostrano che le variabili collegate al benessere migliorano nell’individuo le performance operative a tutti i livelli (dalla produttività alla creatività e all’impegno organizzativo).
La misura della felicità, il fattore H, è quindi fondamentale per valutare l’evolversi della qualità della vita della persona, per motivarne il cambiamento cognitivo e comportamentale, e per indirizzare il suo riequilibrio psicofisico.

7. Il Fattore H nella società.

La misura del fattore H è però altrettanto importante se effettuata in contesti collettivi o in ambito sociale.
Infatti la ricerca di un incremento positivo del proprio stato di benessere, non solo incentiva le aspettative private ma motiva anche il conseguimento degli obiettivi più importanti della società civile, con influenze sulla organizzazione dei gruppi, delle aziende e degli Stati, fino a coinvolgere persino la finalità stessa delle relazioni tra gli Stati.

8. Il futuro del Fattore H.

La misura della felicità è destinata ad avere un ruolo sempre più determinante in tutti i settori economici e nella politica, nel marketing, nelle indagini sul consumatore e sul cittadino, nell’ambiente di lavoro e nel tempo libero: in tutti quei campi cioè in cui la felicità del singolo individuo diventa valore aggiunto per il conseguimento degli obiettivi della collettività in cui egli vive.

9. Gli Psicologi della Felicità.

Gli aderenti al Movimento operanti nel campo della psicologia, in sintesi chiamati “Psicologi della Felicità”, partendo dai presupposti del Movimento della Psicologia Positiva, sono impegnati:

- nello sviluppo del modello che sottostà al processo dinamico degli stati di benessere (felicità);

- nella precisazione dei metodi valutativi per misurare gli stati di benessere, il loro differenziale e la loro evoluzione;

- nello sviluppo di unità di misura di tale variabile;

- nell’identificazione delle metodologie per misurare la felicità sia nell’individuo che nelle collettività;

- nella valutazione di tale grandezza in tutti gli ambiti applicativi della vita individuale e collettiva;

- nella sua misurazione sia nell’agio (vacanze, tempo libero, turismo, welfare, consumo, servizi) sia nel disagio (disturbi mentali, malattia, stati di dipendenza, situazioni di assistenza;

- nella progettazione di interventi terapeutici che, basandosi sulla dinamica degli stati di benessere, tendano al miglioramento della qualità di vita del paziente;

- nell’intervento su gruppi che con finalità terapeutiche (o assistenziali, o educative, o culturali, o sociali) vogliano contribuire a promuovere le prospettive di felicità delle persone;

- nella consulenza tesa a collegare la felicità (dinamica del benessere) con gli eventi in campo sociale, economico e culturale sia dell’individuo che della società.

10. L’adesione al movimento.

L’adesione al movimento è offerta dai promotori a tutti coloro che condividono le analisi e le finalità qui descritte e manifestano tale intenzione firmando idealmente questo pubblico manifesto.
La sottoscrizione non estende al sottoscrittore la proprietà intellettuale del manifesto, che resta sempre in primis dell’Associazione “DiBeneInMeglio” (Associazione Internazionale di Psicologia della Felicità che ne ha promosso la realizzazione) ed in sua assenza degli estensori che ne sono i primi firmatari.
Per disciplinare le adesioni l’Associazione predispone alcune condizioni generali, che però non possono ledere il sostanziale principio di libertà e gratuità della sottoscrizione.
La possibilità di adesione al Movimento è aperta non solo a quanti operano nell’ambito della psicologia, ma anche ad imprenditori, manager, professionisti, amministratori pubblici e politici: insomma a tutti coloro che credono che misurare la felicità possa contribuire, nei loro rispettivi ambiti, a definire quali azioni intraprendere affinché le persone siano più felici.

Bologna 04 12 2012